Svizzera, 15 luglio 2021
Uccise il compagno perchè non voleva più sposarsi, condannata a 7 anni di carcere e espulsione
Il Tribunale federale ha respinto il ricorso di una donna che aveva ucciso il suo compagno a coltellate nel settembre 2018 a Veyras, nel canton Vallese. I due, 40enne cittadina camerunense lei e un 62enne svizzero lui, si erano conosciuti circa due anni prima dei fatti e avevano convissuto in condizioni descritte durante il processo come "particolari". Durante una cena in cui lui si era ubriacato, le aveva chiesto di sposarlo. Ma, appena poche ore dopo, l'uomo ha cambiato idea e ha invece chiesto la separazione. È quindi scoppiato un alterco durante il quale è spuntato un coltello e la donna ha ferito mortalmente l'uomo.
La donna è stata quindi giudicata colpevole dalla giustizia vallesana e condannata a sette anni di carcere e in seguito sarà espulsa dalla Svizzera per dieci anni. Infine, dovrà pagare alla vedova della vittima, da cui l'uomo era separata,
10'000 franchi, così come 20'000 franchi a ciascuno dei suoi due figli.
Inoltre, nel telefono della donna camerunese erano stati trovati video contenenti scene violente, nonché pedopornografia e zoofilia. Per questo era stata condannata a una pena pecuniaria sospesa.
Ieri i giudici di Mon-Repos a Losanna hanno infine confermato la condanna a sette anni di reclusione per omicidio volontario, oltre a dieci anni di espulsione dal territorio svizzero. Il Tribunale federale ha seguito in tutto e per tutto la sentenza del Tribunale cantonale vallesano del marzo 2020: "Il tribunale cantonale non ha violato il diritto federale condannando l'appellante per omicidio intenzionale. La pena detentiva di sette anni imposta è appropriata". La donna dovrà quindi andare in carcere e (teoricamente) e poi non potrà tornare in Svizzera per 10 anni.