Sport, 18 febbraio 2021

Dal campo di calcio alla piantagione d’erba: il declino dell’ex calciatore italiano

Luigi Sartor, ex Inter, è ora ai domiciliari: è stato sorpreso a coltivare 105 piante di marijuana in un casolare abbandonato

PARMA (Italia) – Nella sua carriera di calciatore ha vestito la maglia della Roma, dell’Inter, della Juventus, del Parma oltre a quella della Nazionale italiana, ma nei giorni scorsi è stato arrestato in flagranza di reato dalla Guardia di Finanza italiana mentre coltivava più di 100 piante di marijuana in una serra poco distante da Parma, all’interno di un bosco.
 
L’accusa è di produzione illecita di sostanze stupefacenti. Per Lugi Sartor non è la prima volta che si trova nei guai. Questa volta lo ha fatto con un coetaneo con cui si occupava di curare quella serra particolare, dalla quale proveniva ovviamente un odore così forte da insospettire i vicini. Qualche mese fa per quel casolare, lo stesso Sartor aveva chiesto il raddoppio del contatore.
 
Una serra che restava illuminata anche di notte, pur essendo deserta. E così da tempo gli inquirenti indagavano sull’attività che si svolgeva all’interno di quegli spazi apparentemente disabitati.
 
Al momento della perquisizione la Guardia di Finanza ha trovato 105 piante di marijuana, di altezza compresa
tra i 100 e i 200 cm, oltre alle attrezzature utilizzate per la coltivazione: convogliatori di aria calda, essiccatori, spine temporizzate, lampade, alternatori di corrente, fertilizzanti, aeratori, ventilatori e termostati. La coltivazione avrebbe prodotto oltre 2kg di erba.
 
Sartor qualche giorno fa era stato fermato proprio dalla Guardia di Finanza per un controllo e nella sua auto avevano riscontrato un forte odore di marijuana. Proprio per quello avevano continuato le indagini e i pedinamenti. Sartor poi, durante l’interrogatorio, si è avvalso della facoltà di non rispondere ed è stato messo agli arresti domiciliari.
 
L’ex calciatore già nel 2011 era finito nei guai quando il suo nome era comparso nella vicenda Calcioscommesse ed era stato messo dietro le sbarre. Ma nel 2019 l’inchiesta Last Bet si era conclusa con la prescrizione. In seguito l’ex nazionale italiano era entrato nell’occhio del ciclone nuovamente perché l’ex compagna, con la quale ha una figlia, lo aveva denunciato per una lunga serie di violenze avvenute nel corso del loro rapporto durato dal 2005 al 2010.

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