Mondo, 20 luglio 2020
In provincia di Perugia decine di migranti fuggono dalla quarantena
Continua a preoccupare in Italia la gestione del sistema di asilo, complicata dalla pandemia e dalla necessità di applicare, e far rispettare, le nuove disposizioni sanitarie legate al Coronavirus. Come le quarantene, a cui i migranti dovrebbero sottoporsi una volta arrivati su suolo europeo. Come i 25 i migranti tunisini arrivati a Gualdo Cattaneo, comune in provincia di Perugia, lo scorso giovedì.
Tutti i 25 migranti erano stati sistemati in un ex agriturismo ma, lo scorso sabato, poco dopo le 19, 23 di loro sono fuggiti. "Le autorità mi hanno comunicato che dei 25 immigrati arrivati giovedì pomeriggio a Gualdo Cattaneo, 23 risultano irreperibili dal tardo pomeriggio di Sabato 18 Luglio- aveva annunciato il sindaco del piccolo comune con un post su Facebook - Sono in corso le indagini e le ricerche da parte delle autorità competenti con le quali sono in costante contatto". Poi, qualche ora dopo, il primo cittadino di Gualdo Cattaneo aveva annunciato che 2 dei 23 migranti irreperibili erano stati rintracciati.
Come riporta "il Giornale", i 25 richiedenti l'asilo erano stati ospitati in un ex agriturismo, una "struttura denominata
Il Rotolone", gestito da una cooperativa sociale che, negli anni scorsi, aveva partecipato a un bando. Nell'ex agriturismo la prefettura aveva individuato il luogo in cui i tunisini avrebbero dovuto essere accolti, per trascorrere il periodo di quarantena preventiva a cui vengono sottoposte le persone in attesa del test per il Covid-19. La prefettura di Perugia ha reso noto che tutti i 25 migranti accolti a Gualdo Cattaneo sono negativi al nuovo coronavirus.
Da notare che le autorità locali non erano nemmeno state avvertite dell'arrivo di 25 migranti che dovevano sottoporsi alla quarantena, almeno stando al sindaco. "Per il futuro mi auguro che questo coinvolgimento venga praticato anche per la serenità delle comunità locali - aveva commentato il sindaco - Ora il mio compito è quello di rassicurare i cittadini e di garantire la calma sociale". E aveva aggiunto, come riportato da Perugiatoday.it: "Non sapevamo praticamente nulla di questa accoglienza. Per questo avevo detto no, per una questione di sicurezza. Ci troviamo ancora in piena emergenza sanitaria e Gualdo Cattaneo ha vissuto il dramma di una zona rossa per un focolaio di coronavirus".