Mondo, 07 febbraio 2020

Impeachment, così Donald Trump ne esce più forte

“La caccia alle streghe”, come lui l’ha definita, si è conclusa. Nella serata di ieri, infatti, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato assolto dall’accusa di abuso di potere e di ostruzione al Congresso. Nel primo dei due voti di impeachment, sono stati 48 i senatori che hanno dichiarato Trump “colpevole”, 52 quelli che invece lo hanno dichiarato “non colpevole”. Compatto il Gop, fatta eccezione per il senatore repubblicano Mitt Romney, che si è espresso a favore della condanna di Trump per abuso di potere, ma non a quella di ostruzione al Congresso, dove il computo finale a favore di The Donald è stato di 53-47. 

Trump è il terzo presidente che evita di essere rimosso dalla sua carica dopo un processo di impeachment. Andrew Johnson lo evitò per un solo voto. Bill Clinton ne uscì con un voto di 55–45 sulla denuncia per falsa testimonianza e di 50-50 su ostruzione alla giustizia. Con il tycoon, il Gop si è dimostrato molto più compatto e schierato con il suo presidente.

Romney a parte – che sta ricevendo un’attenzione smisurata da parte di certi media – e che peraltro è sempre stato un rivale di Trump e un suo arcinemico all’interno del partito repubblicano, il presidente Usa esce dal processo di impeachment più forte che mai. Probabilmente lo ha compreso anche la speaker della Camera Nancy Pelosi, che ha platealmente strappato la sua copia del discorso sullo Stato dell’Unione, mettendo a nudo un certo nervosismo e forse la consapevolezza che battere Trump alle prossime elezioni presidenziali di novembre ora sarà ancora più difficile.

E ora Trump vola nei sondaggi

Come ha spiegato sui social il senatore Rand Paul, “dall’elezione di Trump alcuni membri del Partito democratico hanno deciso di metterlo sotto accuso. In prima battuta era la cosiddetta “collusione russa”, e quando è emerso che il Rapporto Mueller non soddisfava i loro
desideri, i democratici hanno confezionato due articoli di impeachment per raggiungere il loro obiettivo”. Questo, ha spiegato, “è stato un abuso di potere da parte della Camera degli Stati Uniti e il Senato ha messo fine a questa farsa. L’America merita di meglio in futuro e spero che non seguiremo di nuovo un percorso guidato così in maniera partigiana”.

Certo è che ora Donald Trump sta consolidando il suo sostegno. Come riporta Fox News, l’ultimo sondaggio di Gallup rivela che il grado di approvazione del lavoro del presidente americano è schizzato al 49%, il più alto da quando è entrato in carica nel 2017. Il tycoon fa il pieno tra gli elettori repubblicani: ben il 94% lo apprezza, e la popolarità sale ai massimi livelli anche fra gli elettori indipendenti (42%). Secondo Gallup, “la fiducia degli americani nell’economia è la più alta negli ultimi decenni”.

Trump è sopravvissuto a impeachment e Russiagate

L’andamento positivo dell’economia americana, infatti, accresce le possibilità che Donald Trump venga rieletto a novembre. Anche perché i democratici faticano a individuare uno sfidante credibile, come dimostra anche il caos nel voto nelle primarie dell’Iowa. Come spiega The National Interest, inoltre, da qui a novembre gli americani potrebbero facilmente dimenticare la vicenda ucraina dell’Ucrainagate, che rischia di danneggiare più Joe Biden che il presidente in carica. “Trump – sottolinea The National Interest – è ora sopravvissuto a due minacce potenzialmente mortali per la sua presidenza. Il primo è stato il rapporto Mueller. Il secondo l’impeachment”. Mentre inizia la campagna elettorale 2020, The Donald potrà usare questi due assalti falliti alla sua presidenza a suo vantaggio, per sconfiggere gli avversari. E dopo l’impeachment, le probabilità che ci riesca sono aumentate considerevolmente.

Roberto Vivaldelli / insideover.it

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