Mondo, 06 febbraio 2020

Trump allo Stato dell'Unione: "Non lasceremo che il socialismo distrugga l'America"

"Il meglio deve ancora venire": Trump chiude con questa promessa il suo terzo discorso sullo stato dell'Unione da quando è alla Casa Bianca.   "Io ho mantenuto le mie promesse - rivendica il Tycoon - abbiamo fatto il nostro lavoro, abbiamo sconfitto il declino dell'America e ne abbiamo fatto di nuovo un Paese forte e rispettato nel mondo. E non lasceremo che l'America venga distrutta dal socialismo."

Il presidente americano elenca poi tutti i suoi successi: dall'accordo commerciale con la Cina ("abbiamo utilizzato la giusta strategia"), al boom dell'economia fino alla realizzazione del muro col Messico. Le promesse mantenute, appunto, di fronte al quale, dal lato "repubblicano" dell'aula, si levano i cori "Usa! Usa!" e "4 more years", altri quattro anni alla Casa Bianca.
 
Freddo glaciale, se non aperta ostilità,
invece da parte dei democratici. A testimoniarlo anche la mancata stretta di mano, poco prima dell'inizio del discorso, tra Trump e la speaker democratica della Camera Nancy Pelosi, più volte inquadrata alle spalle del tycoon mentre scuote la testa o sembra deridere le parole del presidente.

Già prima lei lo aveva accolto in aula senza ricorrere alla consueta formula "è un mio onore e privilegio introdurre il presidente degli Stati Uniti". E, fatto ancor più clamoroso, Pelosi viene inquadrata mentre strappa la copia del discorso sullo stato dell'Unione che le era appena stata consegnata dal presidente. "L'ho strappata? E' stata la cosa più cortese, considerando quali potevano essere le alternative", ha detto ai cronisti alla fine della serata. Un gesto che infiammerà ulteriormente il clima in vista delle elezioni presidenziali del prossimo novembre.

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