Sport, 04 febbraio 2020

Hingis: “Quando vincevo ero davvero arrogante”

Conversazioni immaginarie con protagonisti dello sport di oggi e di ieri

LUGANO - Seconda puntata della rubrica “Le interviste impossibili”, rubrica che definire stravagante non è affatto sbagliato. Interviste impossibili (o conversazioni immaginarie), appunto, con protagonisti dello sport di oggi e di ieri. Svizzeri o internazionali.

Una chiacchierata “inventata” che si propone di affermare “cose pensate ma non dette” e di risaltare in negativo o in positivo la figura dello sportivo messo, metaforicamente, sotto torchio. In passato, dal 1974 al 1975, la RAI 2, la seconda rete di stato italiana, mandò in onda una iniziativa sul genere, curata dalla giornalista Lidia Motta. Un programma in cui uomini di cultura contemporanei reali fingevano di intervistare “fantasmi” redivivi di persone appartenenti a un'altra epoca, impossibili da incontrare nella realtà. Un po’ come nella nostra nuova rubrica, dove troverete un po’ tutti i grandi big odierni e del passato: Pelé, Maradona, Muhammad Alì, Ayrton Senna, Lewis Hamilton e così via… Ci sarà da divertirsi!

Martina Hingis: lei è stata la più giovane tennista della storia a diventare numero 1 al mondo. Ed è stata anche un grandissimo talento. Eppure non è mai stata simpatica a nessuno. Perché?
In realtà qualcuno c’era… Forse perché ero introversa e non mi piacevano troppo i giornalisti. Una volta mi presero male perché dissi che avevo il diritto di essere arrogante. Ed era vero: quando divenni la numero 1 mi sembrava giusto fosse così… 

Lei non amava la stampa, eppure Mario Widmer, ex giornalista del Blick, per anni fu compagno di sua mamma e pure suo mentore… 
Ma non per questo mi favorì sui giornali… Mario era un amico e anche grazie a lui sono diventata una brava atleta.

Sua madre, l’ex tennista Melanie Molitor, è stata spesso definita come ingombrante e possessiva… 
È normale che una mamma sia così. Ma lei è sempre stata molto attenta affinché nulla o nessuno si frapponesse fra me e il successo. Mi spinse sempre al massimo, e molto lo devo a lei. Se poi era definita ingombrante, beh, questo è secondario e totalmente insignficante.

Se diciamo 1997 cosa le viene in mente?
Il mio miglior anno. Ho vinto 12 finali su 13 disputate. Un primato raggiunto solo dalla belga Henin.

Il suo è un palmares di primo livello ma non straordinario.  A Parigi non ha mai vinto.
Nella storia del tennis non ci sono tantissime tenniste
che possono vantare i miei titoli e il mio curriculum. Domanda di riserva, please… 

Insistiamo: al Roland Garros lei non ha mai vinto. Anche per colpa di un cavallo… 
Ancora quella storia… Ero caduta alla vigilia del torneo ma non credo che quel fatto fu determinante per farmi perdere la finale. Proprio non ve la scordate, eh!

Martina, lei è stata un grande tennista eppure nella vita privata ci sono stati degli inciampi. Vedi vita sentimentale.
Il fatto che abbia avuto qualche fidanzato di troppo non è affatto un inciampo. Diciamo che in passato non ho mai trovato l’uomo giusto. Soltanto dopo aver conosciuto il mio attuale marito, ho trovato la pace e la tranquillità (il medico sportivo Harry Leemann, ndr)

Gli inciampi ci sono stati anche nel tennis, vedi doping. Anno 2007.
Una brutta pagina, della quale proprio non ho voglia di parlare. Poi però sono tornata ed ho
dimostrato ancora di essere una brava atleta.

Martina, lei si sente più slovacca o svizzera?
I miei genitori provengono dall’Est ma io sono cresciuta in Svizzera ed ho acquisito la vostra mentalità. Non ho mai rinnegato la Slovacchia ma al Paese che mi ha accolto devo molto e sono contenta di averlo rappresentato per tanti anni a livello sportivo.

La più grande tennista di tutti i tempi?
Ma naturalmente Martina Hingis. Scherzi a parte: mi è sempre piaciuta Martina Navratilova. Mia madre mi ha messo il suo nome quando sono nata… 

Il più grande tennista uomo?
Ma stiamo scherzando? Roger Federer, inarrivabile e incredibile.

Che ne pensa del renano?
Un grandissimo sportivo ed un bravo uomo. Ha dato alla Svizzera tantissimo. E la gente di tutti i Paesi del mondo lo adora. Personaggio amato trasversalmente.

Meglio la Hingis del singolare o del doppio (o del doppio misto)?
Il gioco di squadra alla lunga insegna ad essere meno egoisti e a pensare in modo diverso. Nel finale di carriera ho capito tante cose…Comunque: quando vinci da solo senti dentro di te una gioia davvero incredibile e indicibile…

Guarda ancora il tennis alla TV?
Soprattutto le partite delle mie colleghe. Il tennis delle donne ha ormai eguagliato e forse superato quello dei maschietti.

Dica due cose di lei…
Discreta e brava. Poi ognuno la pensi come vuole…

JACK PRAN

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