Sport, 04 marzo 2019
Dagli errori si impara: il Lugano (forse) lo ha imparato
Il successo colto ieri a Zurigo risulta prezioso e importante in ottica salvezza e non solo…
LUGANO – Letzigrund espugnato! Porta ancora inviolata in stagione contro lo Zurigo! 3 punti in cascina! Una lotta di cuore e orgoglio per 45’ in 1 uomini! Zona calda che ora si allontana in maniera importante! Se il Lugano non ha fatto un affare ieri pomeriggio sulle riva della Limmat… poco ci manca. Sì perché se la rete di Gerndt è stata fondamentale per sbancare lo stadio zurighese, questa volta i bianconeri non si sono “fermati” al cuore e all’orgoglio, ma hanno lavorato di squadra, non subendo l’ennesima beffa nel finale (anche se la rete annullata a Nef al 90’ ha fatto temere).
Con un uomo in meno per 45’, senza Sadiku rimasto negli spogliatoi alla pausa per ridare senso tattico ed equilibrio alla squadra, Sabbatini e compagni hanno dimostrato non solo quelle qualità da sempre elogiate e sottolineate da tutti – ma raramente espresse in campo – ma anche di aver imparato dagli errori commessi in precedenza. E forse il succo del discorso sta tutto
qui: questo Lugano è una squadra di qualità, anche matura e ricca di giocatori di una certa esperienza, che può sbagliare, può inciampare, ma deve saper imparare per diventare una formazione da temere in ogni circostanza.
Forse le parole sibilline di Celestini e di Renzetti dopo i KO contro l’YB e il Thun di settimana scorsa hanno toccato le corde giuste del morale e dell’orgoglio dei bianconeri e hanno stimolato un gruppo che, spesso, quando scendeva in campo commetteva errori incomprensibili, se paragonati a quanto dimostrato in allenamento. Forse appunto… una risposta deve arrivare domenica quando a Cornaredo arriverà il Basilea.
In attesa di sfidare i renani, però, è giusto godersi i 26 punti conquistati, i 7 punti di vantaggio sullo Xamax e gli 8 sul GC… guardando avanti, invece, viene il rammarico per i 2 punticini lasciati a Sion e quello evaporato domenica scorso contro la capolista, altrimenti l’Europa sarebbe stata davvero a un passo.