Svizzera, 10 dicembre 2024

320'000 franchi di aiuto sociale e ancora non soddisfatto: dopo 16 anni in Svizzera senza lavorare viene espulso

Un cittadino tedesco ha beneficiato per più di dodici anni dell'aiuto sociale a Basilea e tra la fine del 2008 e il marzo 2021 ha ricevuto complessivamente più di 320'000 franchi dall'ente pubblico. Questo avvocato qualificato ma disoccupato ha cercato di giustificare la sua dipendenza dalle prestazioni sociali con il fatto che non riusciva a trovare lavoro.

Nel 2020, dopo tre anni di indagini, l’ufficio cantonale della migrazione gli ha infine ritirato il permesso di domicilio. Tuttavia, è stato solo dopo diversi anni di procedure che l’uomo di 59 anni è stato finalmente espulso. Il 4 novembre la polizia di Basilea lo ha consegnato alla polizia federale tedesca.
Questa espulsione segna la fine di una lunga battaglia legale iniziata nel 2017. Per sette anni, il 59enne ha moltiplicato ricorsi e procedure, costringendo il Tribunale federale a pronunciarsi ben sette volte. Secondo la “Basler Zeitung” egli ha inondato autorità e tribunali con centinaia di documenti e richieste, rallentando così il procedimento di espulsione.

L'uomo non solo ha contestato la revoca del suo permesso di domicilio, ma ha anche preteso più soldi dal Cantone. Tra le sue richieste c'erano una pensione di vecchiaia e prestazioni aggiuntive, tutte respinte dal Tribunale federale in quanto "manifestamente infondate". Aveva persino portato il caso davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU).



Per evitare la sua espulsione, l'avvocato adduceva costantemente nuovi argomenti. Dopo l'inizio della guerra in Ucraina, ha detto che rischiava un attacco nucleare in Germania. Inoltre, la mancanza di rifugi e bunker nel suo paese natale era motivo di preoccupazione. 

Il Tribunale federale, tuttavia, ha concluso che l’uomo era “senza dubbio pienamente abile al lavoro” e che la sua incapacità di trovare lavoro era “in gran parte dovuta al suo comportamento”. I giudici hanno anche notato che non aveva mostrato la “necessaria determinazione” nella ricerca di lavoro e che aveva avuto “un comportamento problematico durante i colloqui” e ha quindi finito per decretare il suo allontanamento dalla Svizzera.

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