Il Consiglio federale si è posto l'obbiettivo di raggiungere un tasso occupazione del 40% per i beneficiari dello statuto S entro la fine dell'anno. Un obbiettivo ancora lontano dato che attualmente solo il 24% delle 65'000 persone interessate, in gran parte ucraini, ha trovato lavoro in Svizzera. Per migliorare questa situazione, il governo ha quindi presentato mercoledì diverse misure per facilitare il loro accesso al mercato del lavoro.
Berna intende porre l'accento in particolare sulle iscrizioni presso gli uffici regionali del lavoro (URC). "Solo una piccola parte dei beneficiari dello status S" è attualmente registrata alla disoccupazione, scrive il CF. I diversi organismi nazionali e cantonali in materia di asilo e lavoro dovranno quindi “collaborare più strettamente” per favorire l'iscrizione presso le URC delle persone abili al lavoro. Dovrebbe essere agevolato anche il riconoscimento dei diplomi dei rifugiati. Sono stati sviluppati “progetti pilota scalabili” per aiutarli nei passi che stanno intraprendendo a tal fine.
Tra le misure annunciate, una migliore collaborazione tra la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) e la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) che dovrebbe venire facilitata con un delegato per l’integrazione professionale appena nominato. “La sua missione sarà quella di creare un collegamento tra l’amministrazione e l’economia, in modo da convincere le aziende a sostenere l’integrazione professionale dei beneficiari dello status S”, spiega il CF. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) trasmetterà al CF nuove proposte in merito “entro l'autunno”.