Sport, 28 gennaio 2024

I fenomeni si confrontano: al via una stagione da sballo

Pogacar, Vingegaard, Van der Poel, Evenepoel, Van Aert: è grande ciclismo!

LUGANO - Il 2024 potrebbe essere la Super stagione del ciclismo moderno. I fenomeni delle due ruote sono pronti a dare battaglia su tutti i terreni possibili: grandi giri, classiche monumento e semplici, gare a cronometro e veloci. La rosa dei papabili dominatori è ricca di talento, forza e coraggio: Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard, Mathieu Van der Poel, Remco Evenepoel e Wout Van Aert. I migliori, in pratica del 2023. Leggere per credere: Van der Poel è campione del mondo in carica ed ha trionfato alla Sanremo e alla Roubaix; Pogacar ha messo il suo sigillo sul Giro delle Fiandre e il Lombardia; Evenepoel ha vinto alla Liegi-Bastogne- Liegi e alla Clasica de San Sebastian; Vingegaard, infine, ha battuto tutti al Tour mentre Van Aert, pur correndo sempre all’attacco ha dovuto accontentarsi di numerosi secondi posti. 


Fra pietre e muri
Dopo le Strade Bianche e la Milano- Sanremo, che caratterizzeranno la prima fase primaverile e che da sempre sono prove assolutamente imprevedibili e di difficile interpretazione per le loro caratteristiche, da aprile via si farà sul serio con le classiche del Nord, fra pietre, sterrati e muri. Tadej Pogacar, che aveva dominato il Fiandre, non sarà tuttavia presente alla prova fiamminga, visto che si vuol concentrare sul Giro e sul Tour, ai quali sarà presente e vorrà certamente imporre la sua legge. Fiandre, Roubaix, Amstel e Liegi saranno dunque alla mercè di corridori del calibro di Van der Poel, Van Art, Evenepoel, Roglic, Ganna e Pidcock, in grado di fare la differenza. In particolare sarà interessante seguire il duello fra Van der Poel e Van Art, eterni rivali nel ciclocross e sulla strada. I due potrebbero essere avversari anche alle prossime Olimpiadi parigine, dove gli obiettivi per loro saranno, appunto, multipli. Non solo ruote veloci ma anche MB. Il belga ha deciso di correre il Giro e quindi avrà più tempo per prepararsi all’evento francese. Sarà insomma un bel duello.


La Visma padrona?
La Visma ha perso Primoz Roglic, passato alla Bora, e avrà in Jonas Vingegaard la punta di diamante. Su di lui sono puntate tutte le speranze di un clamoroso tris al Tour de France. Con Kuss, vincitore a sorpresa della Vuelta, pronto a dargli una mano o a prendere le redini della squadra qualora il danese dovesse uscire dai giochi. Vingegaard,abilissimo scalatore, ha dimostrato di avere un grande talento ma alla Grande Boucle dovrà confermarsi contro un avversario, Pogacar, che sogna di mettere a segno la doppietta Giro-Tour, 25 anni dopo Marco Pantani. Lo sloveno, alfiere della squadra del nostro Mauro Gianetti (UAE Emirates), correrà come al solito con la mente leggera, senza stress, per per il gusto del divertimento e dello spettacolo. Un corridore moderno, sempre sorridente e positivo.


Remco il grande
E Remco Evenepoel? Sarà al Tour de France e salvo sorprese contro i favoritissimi Pogacar e Vingegaard non sembra avere molto chances. Ma lui ci crede: vuole essere il numero 1 e ci proverà con grinta e la solita passione. Sarà soprattutto nelleArdenne che proverà a dinamitare le gare. E naturalmente alle Olimpiadi e ai Mondiali di Zurigo, dove punterà alla strada e alla cronometro. Così come Filippo Ganna, unico italiano in grado di vincere qualcosa di veramente importante. Ah dimenticavamo: occhio al belga della Vallonia Cian Uijtdebroeks (ne parliamo a parte).


I Mondiali di Zurigo
Attorno alla città più grande della Confederazione, si svilupperà il circuito iridato, lungo 27 chilometri e caratterizzato da alcuni muri nei primi chilometri: lo Zürichbergstrasse (1,1 km all’8%) e Witikon (2,3 km al 5,7%). Il tratto centrale sarà leggermente vallonato, mentre l’ultima salita sarà breve e abbastanza semplice e verrà superata a 7 km dal traguardo. Il tracciato dovrà essere ripetuto per intero 7 volte nella prova uomini Èlite (più una prima tornata non completa), che prevede anche un tratto in linea iniziale con partenza da Winterthur (per un totale di 273,9 km), e per 4 volte dalle donne (anche qui ci sarà un primo passaggio non completo), la cui gara prenderà invece il via da Uster (154,1 chilometri). Un percorso duro. Per la cronaca: in Svizzera non si corre un Mondiale dal 2009. Quello, bellissimo, di Mendrisio.

JACK PRAN

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