Ticino, 04 maggio 2020

Interpellanza: Le “briciole” non bastano. Il Governo si rende conto dell’emergenza degli indipendenti?

Il Consiglio di Stato – che comprendiamo è stato impegnato su molti fronti in queste settimane –
ora deve chianarsi sul problema degli indipendenti e far sentire la voce del Ticino a Berna.

Infatti sin dall’inizio gli indipendenti sono stati i grandi dimenticati della crisi del Covid19 da parte
del Consiglio Federale. Prima nessun aiuto, poi la promessa di un contributo concreto che però
sembra tradursi spesso in briciole.

Di seguito riprendiamo parte di un recente comunicato dell’associazione Tisin. “Da giorni
riceviamo segnalazioni di lavoratori che, dopo aver fatto richiesta per l’indennità di perdita di
guadagno, si vedono prospettare versamenti di poche centinaia di franchi. Parliamo di piccoli
artigiani, baristi, operatori nel mondo della comunicazione. È una vergogna che in un Paese ricco
come la Svizzera, si pensi di sostenere con queste cifre ridicole lavoratori di una categoria
professionale che da sempre costituisce un pilastro della nostra economia!

Il Consiglio Federale aveva promesso che non avrebbe abbandonato nessuno in questa crisi. Invece
è riuscito a fare di peggio creando lavoratori di serie A - fortunatamente coperti da ampie garanzie
sociali e di reddito - e lavoratori di serie B a cui non viene versata neppure una paghetta
d’apprendista.”

Su queste basi chiediamo dunque che il Governo cantonale si attivi per fare chiarezza sulla
situazione e per chiedere aiuti sostanziali per gli indipendenti. Le questioni sul tavolo sono molte
come anche sollevato dall’avv. Rupen Nacaroglu (consigliere comunale Plr a Lugano) di cui
riprendiamo uno scritto in allegato.

Ecco alcune domande sulla situazione degli aiuti agli indipendenti nella
fase emergenziale Covid19:

1. Il Cds si è interessato presso lo IAS per capire esattemente le basi di calcolo riguardo agli
indipendenti? Se si, quali sono? Si è verificato che siano uniformi?

2. C’è stata una disparità di trattamento tra gli indipendenti chiusi a causa delle ordinanze Covid19
e gli indipendenti chiusi de facto dall’impossibilità di continuare le proprie attività?

3. Quanti sono gli indipendenti che hanno ricevuto un’indennità Covid in Ticino? Quanto hanno
percepito in media? Si possono avere delle tabelle statistiche al riguardo?

4. Ritiene eticamente giusto che un indipendente riceva un’indennità decisamente inferiore alle
prestazioni di assistenza?

5. Il Governo non ritiene che con delle prestazioni agli indipendenti così basse si disincentivi il
lavoro autonomo? Il Governo è cosciente che la diminuzione del lavoro indipendente può portare
alla crescita delle richieste di assistenza (già molto alte in Ticino)?

6. Il Governo non potrebbe intervenire per prevedere un’indennità minima per permettere agli
indipendenti di sopravvivere?

7. Gli indipendenti che svolgono la loro prestazione come attività accessoria, non hanno diritto né
al lavoro ridotto e neppure alle prestazioni per gli indipendenti. È corretto? Rimangono dunque
senza retribuzione? Come si può ovviare a questa disparità?

Boris Bignasca, e Sabrina Aldi, Daniele Caverzasio, Stefano Tonini, Omar Balli, Lelia Guscio, Enea Petrini, Maruska Ortelli, Sem Genini, Mauro Minotti, Massimiliano Robbiani, Eolo Alberti, Bruno Buzzini
deputate/i LEGA dei Ticinesi

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