*Dal Mattino della Domenica. Di Lorenzo Quadri
Ohibò, le finanze cantonali sono in nero, in profondo nero. Gli attivi si cumulano dal 2017. Più 80.4 milioni (invece di un deficit preventivato di 33.7) in quelFanno, più 137.2 milioni per il 2018 (quando a preventivo c’era un attivo di 7.5 milioni) mentre per i primi quattro mesi del 2019 già si registra un surplus di 73 milioni. Detto in altri termini, nelle casse pubbliche cresce il tesoretto, mentre le tasche dei cittadini si fanno sempre più vuote.
Di conseguenza, è tempo non solo di pensare, ma anche di praticare gli sgravi fiscali dopo 15 e più anni di colpevole immobilismo. Immobilismo causato dalla partitocrazia del “tassa e spendi” ostaggio compiacente dei Sinistrati. Per i kompagni, lasciare nelle tasche del solito sfigato contribuente qualche franchetto in più, non certo rubato ma frutto del suo lavoro, è un reato. Non sia mai che poi lo Stato abbia a disposizione meno soldi per mantenere stranieri o per finanziare un’amministrazione pubblica costosissima ed elefantesca che passa il tempo ad inventarsi il lavoro. Perché le altre due ruote del triciclo sono ostaggi compiacenti? Chiaro: i tesoretti nei conti statali fanno comodo ai politicanti dei partiti storici, così da poterli distribuire (in assunzioni, appalti, acquisti, ecc) in cambio di voti.
Tabù per 15 anni
Per oltre 15 anni, dunque, il partito trasversale del tassa e spendi ha trasformato gli sgravi fiscali in un tabù. Nel frattempo la competitività fiscale ticinese è precipitata. Il rischio è quello di perdere i migliori contribuenti, che potrebbero partirsene per altri lidi. Ma anche il potere d’acquisto del ceto medio è precipitato. I premi di cassa malati in continuo aumento - negli scorsi giorni è arrivato l’annuncio della probabile