Mondo, 14 marzo 2025

Putin favorevole a un cessate il fuoco, “ma ci sono questioni importanti da risolvere”

Il presidente russo Vladimir Putin giovedì si è detto favorevole a un cessate il fuoco in Ucraina a condizione che alcune “questioni importanti” siano risolte. Questa affermazione arriva il giorno in cui l'emissario di Donald Trump ha presentato a Mosca una proposta di tregua di 30 giorni.

Da Washington, Trump ha ritenuto la dichiarazione del suo omologo russo "molto promettente" ma "non completa", aggiungendo che sarebbe "molto deludente per il mondo" se, alla fine, la Russia rifiutasse questo piano. “Vorrei incontrarlo o parlare con lui”, ha aggiunto parlando del suo omologo russo, “ma la questione (del cessate il fuoco) deve essere risolta rapidamente”.

Il capo di Stato ucraino Volodymyr Zelensky, gli Stati Uniti e gli europei hanno tutti fatto pressione su Mosca affinché accetti questa proposta formulata martedì dopo un incontro tra delegazioni americane e ucraine in Arabia Saudita e volta a fermare i combattimenti.



“Noi siamo a favore, ma ci sono delle sfumature”, ha dichiarato Putin durante una conferenza stampa al Cremlino, dicendo che voleva “parlarne” con gli americani e “forse chiamare il presidente Trump”. Putin ha parlato di “questioni importanti” da risolvere riguardo all’attuazione di questo cessate il fuoco e al suo rispetto.

“Come possiamo garantire che una situazione del genere (il conflitto, ndr) non si ripeta? Come sarà organizzato il controllo?”, ha chiesto, dicendo che teme che l’Ucraina possa sfruttare questa pausa per reclutare ulteriori soldati e ricevere nuove armi occidentali.

“Siamo d’accordo con le proposte volte a porre fine alle ostilità, ma partiamo dal principio che questa tregua deve portare a una pace duratura e affrontare le cause profonde di questa crisi”, ha inoltre insistito Putin. Il capo dello Stato russo ha parlato poco dopo l'arrivo a Mosca dell'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff, il cui compito è convincere il Cremlino ad accettare la proposta di tregua americana.


Ma ancor prima della conferma della presenza di Witkoff nella capitale russa, il consigliere diplomatico di Putin aveva criticato questa iniziativa che Kiev aveva già appoggiato, sotto la pressione del presidente americano.

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