BILBAO (Spagna) – Può una partita di calcio diventare un vero e proprio far west tanto da portare alla morte di una persona? Evidentemente sì. Siamo nel 2018, ma a volte ci si domanda come possano accadere ancora eventi come quelli avvenuti ieri sera a Bilbao?
Non è il primo e, purtroppo, andando di questo passo non sarà l’ultimo, ma ciò che è avvenuto ieri sera a Bilbao nel pre-partita di Athletic Bilbao-Spartak Mosca, sfida valida per il ritorno dei sedicesimi di Europa League, deve far pensare e riflettere su ciò che rischia di diventare uno sport bello ed entusiasmante come il calcio.
I fatti. In terra basca si temeva per l’arrivo dei “tifosi” dello Spartak Mosca, da sempre ritenuti pericolosi. Intorno alle 20, nella zona antistante il San Mames circa 150 ultras russi hanno attaccato alcuni supporters spagnoli, facenti parte degli Herri Norte, una delle frange più violente del tifoso basco. La Polizia Autonoma Basca, come ovvio che fosse, è intervenuta e si è trovata in mezzo al lancio di bengala e razzi. Durante questi scontri, un agente di polizia avrebbe accusato un doppio arresto cardiaco: a nulla è valso il ricovero immediato presso l’ospedale de Basurto. Al termine degli scontri si sono registrati 4 feriti e 5 arrestati.
Un dramma su cui riflettere. Un dramma vero e proprio che ha scosso nuovamente il mondo del calcio, sul quale la UEFA sicuramente interverrà. Ma alla fine la vita, al povero poliziotto, non la ridarà nessuno. E allora il mondo si domanda: ne vale davvero la pena sacrificare la propria esistenza in nome di una guerra tra tifoserie che a volte sfocia in drammi che resteranno indelebili?
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