Svizzera, 14 gennaio 2019
La Germania contro la libera circolazione: Berlino rivuole i medici tedeschi partiti in Svizzera
Il ministro della sanità tedesco Jens Spahn (nella foto) deplora l'esodo di medici e infermieri tedeschi in Svizzera. "Mi piacerebbe riaverli indietro" afferma domenica in un'intervista al SonntagsBlick, e propone una nuova regolamentazione europea contro l'esodo di specialisti in alcune professioni.
Gli specialisti reclutati da ospedali e case per anziani in Svizzera causano una mancanzana di manodopera in quei settori in Germania, secondo Jens Spahn. "Dobbiamo quindi assumere medici polacchi, che a loro volta mancano in Polonia. Non è giusto" aggiunge.
Il 38enne membro della CDU sta discutendo sostiene che l'esodo di professionisti di determinati gruppi professionali debba essere
regolamentato nell'Unione europea (UE). Le nuove regole non metterebbero a repentaglio la libertà di circolazione, ha affermato, sottolineando che tali accordi esistono già presso l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). "Potrebbe essere un modello" ha detto. Il signor Spahn dice di comprendere il comportamento dei medici e del personale sanitario tedesco. "La Svizzera è un paese bellissimo" ammette.
Nel 2017, secondo la Camera dei Medici tedesca, 641 medici tedeschi sono andati a lavorare in Svizzera, 268 in Austria e 84 negli Stati Uniti. Secondo la Federazione medica svizzera (WFH), il 17,7% dei medici che lavorano in Svizzera possiede un passaporto tedesco.