Mondo, 11 gennaio 2019

Alla "Provincia di Como" se la sono presa per gli italiani licenziati, "si potrebbe ipotizzare un autolicenziamento di massa dei frontalieri"

A qualcuno nella redazione de la "Provincia di Como" non sembra decisamente essere andata giù la vicenda dei due frontalieri italiani licenziati per aver pesantemente insultato la Svizzera e la polizia dopo essere stati multati (vedi articoli correlati). Al punto da invocare addirittura un possibile "autolicenziamento di massa" dei frontalieri italiani.

In un articolo pubblicato questa mattina, la Provincia di Como riferisce infatti di una coppia di ticinesi che si è lamentata con il comune di Como per una multa sostenendo che l'avrebbero ricevuta perchè svizzeri.

Da qui la Provincia di Como fa un parallelismo con la manager italiana che a sua volta aveva accusato la polizia ticinese di discriminarla (omettendo, "stranamente", che la manager italiana era stata licenziata per gli insulti e non certo perchè si era semplicemente lamentata).

E quindi ecco che il giornale italiano ipotizza
una "rappresaglia" contro il canton Ticino a causa della coppia ticinese. "Da questa parte del confine, di ticinesi da licenziare per vendetta non ne abbiamo. Tutt’al più potremmo ipotizzare un auto licenziamento in massa dei nostri connazionali impiegati di là. Il Ticino chiuderebbe bottega, ma sarebbe una crudeltà sproporzionata all’offesa" scrivono nel loro articolo.

In ogni caso alla Provincia di Como non sembrano conoscere molto bene la realtà ticinese. La loro ipotesi di un autolicenziamento di massa dei frontalieri non sarebbe vissuta affatto come una "crudeltà" da una gran parte dei ticinesi ma bensì come un dono dal cielo. Meno entusiasti probabilmente sarebbero i loro connazionali "autolicenziati". Il Ticino chiuderebbe bottega, dicono loro. Rimane da dimostrare. Che decine di migliaia di italiani rimarrebbero senza lavoro, quella, è una certezza.

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