Spesso si sente parlare del mercato del lavoro ticinese come di una "giungla", a causa delle numerosi infrazioni che vengono riscontrate e delle condizioni di lavoro nettamente peggiori rispetto al resto della Svizzera. A patire della situazione sono in particolare i cittadini svizzeri che subiscono la concorrenza di stranieri e frontalieri i quali sono spesso disposti a lavorare con salari e condizioni lavorative peggiori. Gli esempi che confermano la situazione difficile del mercato del lavoro ticinese negli scorsi anni sono stati innumerevoli : personale svizzero licenziato per far posto a stranieri e frontalieri, annunci di lavoro di aziende con sede in Svizzera che cercano apertamente e senza vergogna personale residente all'estero, oltre a casi di abusi e irregolarità di ogni tipo.
Nella giornata di ieri la cronaca locale ha offerto ben due di questi casi che ben illustrano la triste situazione in cui versa il mercato del lavoro ticinese. Il primo lo scopriamo attraverso un post del Consigliere comunale UDC di Lugano Alain Bühler il quale ha pubblicato l'articolo di un giornale (presumiamo LaRegione) in cui viene descritta la poco edificante situazione di un'azienda di Bioggio attiva nel settore farmaceutico, la Ginsana SA, che negli ultimi tempi avrebbe licenziato o ridotto il tempo di lavoro al personale svizzero per assumere personale residente