Ahi ahi ahi! Gli uccellini cinguettano di una cartotecnica di dimensioni considerevoli che, malgrado riceva parecchi mandati dal Cantone, non solo si ritrova con poco più di una decina di dipendenti ticinesi su circa sessanta, mentre tutti gli altri sono frontalieri, ma continua con questo andazzo!
Secondo i nostri amici pennuti, la ditta in questione avrebbe assunto quattro frontalieri nel giro di poco tempo. Di recente avrebbe lasciato a casa un dipendente di “lungo corso”, ultracinquantenne, per sostituirlo… con l’ennesimo frontaliere! E dopo questa prodezza avrebbe ancora rincarato la dose licenziando due svizzeri.
Ma come: per le aziende che ricevono mandati pubblici non vale la preferenza indigena e “Prima i nostri”?
E’ evidente che lo Stato, che spende i soldi dei cittadini, deve favorire quelle ditte che dimostrano responsabilità sociale e che quindi fanno lavorare i ticinesi! Altro che innaffiare con danari pubblici società che lasciano a casa ticinesi per sostituirli con frontalieri!
E’ chiaro che il sistema di assegnazione delle commesse pubbliche va rivisto in modo da tener conto – e sul serio, non per finta! - anche di questo determinante fattore!
Il che è particolarmente