Sport, 29 settembre 2018

Vauclair: “Ho risentito le giuste sensazioni personali. Prendiamo troppe penalità che ci tolgono il ritmo”

Il difensore del Lugano è intervenuto a commentare il successo ottenuto dai bianconeri per 4-3 contro il Losanna

LUGANO – Non avrà impressionato, non avrà dominato il ghiaccio e un avversario comunque ostico e capace di acquistare sul mercato alcuni dei pezzi pregiati dell’hockey elvetico, ma alla fine il Lugano ha fatto sua una partita comunque complicata sulla carta. Il 4-3 ottenuto contro il Losanna ha messo in evidenza pregi e difetti della truppa bianconera, che comunque ha fatto un passo in avanti rispetto a quello che aveva mostrato a Zugo e a Berna.

“Lì guardavamo solo il disco, non prendevamo mai il terzo uomo e infatti in difesa c’erano buchi enormi – ha sottolineato Julien Vauclair – Contro il Losanna è andata diversamente. Chiaro, qualche errore c’è stato e abbiamo molto ancora da lavorare, non siamo stati perfetti ma eravamo molto più concentrati sugli avversari. In ogni caso giocando in casa era importante vincere: abbiamo lavorato in modo duro, potevamo evitare almeno un paio di gol”.

È anche vero che il Losanna è una squadra interessante, ma come va interpretato il 3-2 incassato dopo 6” di terzo periodo? Questione di concentrazione?
Penso che avevano già pianificato l’azione, mentre noi siamo stati troppo passivi. Dovevamo essere più difensivi, ma cerco di guardare il bicchiere mezzo pieno: non ci siamo fatti abbattere e subito dopo abbiamo realizzato il quarto gol. È
stata una bella reazione dopo quella rete un po’ strana.

Nel primo tempo qualche penalità di troppo vi ha condizionato…
Sicuramente sì. Alcune erano evitabilissime e quando giochi così tanto tempo con l’uomo in meno fai fatica a entrare in partita, a trovare il ritmo giusto.

Come giudichi la prestazione della squadra?
Siamo cresciuti molto rispetto agli ultimi 120’ anche perché portavamo di più il disco, non lo cacciavamo in avanti per paura di essere sotto pressione, pure quando eravamo liberi come successo a Berna e a Zugo. Eravamo più lucidi, più tranquilli e questo sicuramente ti permette di prendere fiducia, ritmo: abbiamo avuto pochi cambi in cui abbiamo subito il loro gioco. Era in ogni caso una partita equilibrata quindi era difficile da portare a casa, potevamo anche segnare qualche gol in più ma alla fine va bene così.

E cosa puoi dire della tua prestazione?
Mi sono sentito molto meglio rispetto alle prime partite: dopo due mesi senza attività, senza amichevoli, con pochissimi allenamenti, sapevo che avrei faticato all’inizio. Invece mi hanno concesso il giusto tempo sul ghiaccio, né troppo poco né troppo, sono cresciuto cambio dopo cambio e ho sentito le giuste sensazioni, nonostante alla fine fossi stanco.

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