Svizzera, 19 settembre 2018
Quadri: "No ai sussidi a chi assume rifugiati. Si promuova invece l’assunzione di cittadini svizzeri, troppo spesso discriminati in casa propria"
Mozione del Consigliere nazionale Lorenzo Quadri (LEGA)
Con la seguente mozione si chiede al CF di abbandonare subito l’idea di versare sussidi a chi assume rifugiati, e dedicare invece le risorse che la SEM immagina di destinare a tale scopo alla promozione dell’assunzione di cittadini svizzeri. Mentre i migranti a carico dell’assistenza sociale vanno rimpatriati quanto prima.
Motivazione
Si torna a parlare di asilanti con permesso B a carico dello stato sociale. In effetti, nel 2017 a livello nazionale solo il 25% di essi svolgeva un’attività professionale. In Ticino la percentuale è ancora più bassa, e si aggira attorno al 15%. A seconda delle etnie, il tasso di occupati è ancora inferiore, fino a scendere a livelli irrisori. Basti pensare che, nel giro di 8 anni, i cittadini eritrei a carico dell’assistenza sociale sono aumentati di circa il 2300%. Ciò conferma come la stragrande maggioranza di queste persone non siano né integrate né integrabili nel nostro Paese.
Ora la SEM (Segreteria di Stato della migrazione) avrebbe approntato una serie di misure, tra cui l’introduzione di aiuti finanziari, per incoraggiare le aziende ad assumere rifugiati.
Vista la difficile situazione occupazionale nelle regioni di frontiera svizzere, ed in particolare
in Ticino, a causa della libera circolazione delle persone e conseguente sostituzione di lavoratori svizzeri/residenti con frontalieri, risulta incomprensibile un ulteriore sforzo finanziario, a carico del contribuente, con l’obiettivo – le cui chance di riuscita sono peraltro minime, data la scarsa quando non nulla integrabilità professionale delle persone in oggetto – di promuovere l’assunzione di rifugiati.
Tale iniziativa comporterebbe, evidentemente, una discriminazione dei cittadini svizzeri e residenti ad opera dello Stato. Occorre invece concentrare gli sforzi dell’ente pubblico nell’inserimento professionale dei cittadini elvetici.
Gli asilanti a carico dell’assistenza sociale vanno per contro rimpatriati quanto prima: ed è su questo obiettivo che la SEM dovrebbe semmai intensificare gli sforzi. Questo anche allo scopo di conseguire importanti risparmi per tutti gli enti pubblici (Confederazione, Cantoni, Comuni), oltre che di scoraggiare l’immigrazione clandestina.
Chiedo pertanto che i fondi che la SEM immagina di destinare all’integrazione professionale dei rifugiati vengano invece impiegati per promuovere l’assunzione di cittadini svizzeri, troppo spesso discriminati in casa propria.