Svizzera, 02 settembre 2018

Il manager straniero pretende di rottamare la nostra democrazia diretta

Il 25 novembre tutti a votare Sì all’iniziativa per l’autodeterminazione! Non ci facciamo schiacciare gli ordini dai boss germanici

Ah, questa ci mancava! In un’intervista pubblicata sulla NZZ am Sonntag il presidente del CdA di Novartis, il germanico Jörg Reinhardt (nella foto), punta il dito contro il “crescente populismo” in Svizzera e se la prende con la democrazia diretta. Ma bravo! Cade miseramente la maschera della casta antisvizzera che vuole demolire la nostra democrazia diretta. Se l'élite spalancatrice di frontiere pensa di mandare avanti questo figuro germanico, simpatico come un cactus nelle mutande, a fare campagna contro l'iniziativa per l'autodeterminazione (la votazione si avvicina) e contro gli odiati "populisti", ha fatto un clamoroso autogoal. Di certo i cittadini svizzeri non tollereranno che arrivino manager stranieri a blaterare di populismi (uhhh, che pagüüüüraaa!) e a pretendere di rottamare i nostri diritti popolari.  

Il 25 novembre, tutti a votare Si all'iniziativa per l'autodeterminazione! Anche per mettere a tacere soggetti come il tedesco Reinhardt che sognano l'Anschluss della Svizzera all'UE per i loro interessi di saccoccia. 

Che gaffe e che squallore anche per Novartis, una società che si è fatta e continua a farsi gli zebedej di platino tempestati di diamanti sfruttando alla
grande il marchio "Svizzera" (e vogliamo anche parlare del fatto che in Svizzera i farmaci "elvetici" costano un multiplo rispetto all'estero, e nümm a pagum?) e adesso tramite il boss teutonico ha il coraggio di sputare sulla nostra democrazia diretta... E magari - come sembra di leggere tra le righe - immagina pure di servirsene come pretesto per giustificare tagli al personale volti a massimizzare i già stratosferici incassi dei soliti noti? Vergogna! 

Suggerimento spassionato alla casta spalancatrice di frontiere: se per combattere l'iniziativa per l'autodeterminazione (contro i giudici stranieri), o quella per la disdetta della devastante libera circolazione delle persone, pensate di servirvi di simili testimonial, o di filmini pieni di fregnacce in cui piazzate pure il confine con l'Italia sul Gottardo, è meglio che lasciate perdere. 

Quanto al buon Jörg Reinhardt, se la democrazia diretta e lo scandaloso (?) populismo (?) degli svizzerotti "chiusi e gretti" non gli sta bene, che lasci i vertici di una multinazionale che si fregia di essere "svizzera" (naturalmente solo quando fa comodo) ad un dirigente che sappia apprezzare i pregi del nostro Paese e del nostro sistema politico, che hanno fatto grande la nostra piazza economica, e se ne torni al suo germanico

Lorenzo Quadri

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