Sport, 02 settembre 2018

Più dubbi che certezze: l’HCL a caccia di sé stesso

Le prime due partite di Champions Hockey League hanno lasciato l’amaro in bocca in casa bianconera: sono ancora tanti i dettagli da sistemare in vista del futuro prossimo

BANSKA BYSTRICA (Slovacchia) – Da Plzen a Banska Bystrica, dalla Repubblica Ceca alla Slovacchia il risultato non cambia e con esso l’attitudine mostrata dal Lugano in quest’avvio di Champions Hockey League. Troppe le penalità concesse, troppi i gol subiti, sempre immediate le reti incassate dopo aver rimesso in piedi gli incontri: per carità, siamo a settembre, il tempo per sistemare e cose e per trovare i giusti meccanismi c’è, ma il dubbio che la truppa di Ireland abbia preso troppo sottogamba quest’impegno c’è ed è reale.

La sensazione che sta lasciando la preseason bianconera, però, è che questo Lugano in questo momento stia più cercando di carburare che di trovare le vittorie e le prestazioni: fatta eccezione per la vittoria ottenuta contro i Rockets,
Bürgler e compagni fin qui hanno mostrato buona cose soltanto contro il Dornbirn alla Cornér Arena.

Anche ieri in terra slovacca, contro un avversario non certamente eccelso, si sono viste le solite amnesie, le solite disattenzione e i soliti errori… se poi anche Merzlikins incappa in qualche svarione, allora ecco che “la frittata” è dietro l’angolo.

Così come contro il Plzen, così contro il Banska Bystrica, i ragazzi di Ireland – evidentemente le sue urla di giovedì non hanno portato al salto mentale – sono stati puniti dalla loro attitudine: poca voglia di sacrificarsi, poca corsa senza disco, poca lucidità e sempre in attesa di una giocata del singolo. Ecco perché da questa trasferta nell’est c’è poco da salvare…

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