Sport, 17 agosto 2018

Cadieux chiede rispetto per i suoi Rockets: “Non sapete i sacrifici che fanno…”

L’allenatore dei Ticino Rockets ha commentato le due amichevoli disputate contro Ambrì e Lugano e ha fatto un quadro d’insieme della stagione che sta per iniziare

BIASCA – Tre amichevoli disputate nell’ultima settimana, tre sconfitte maturate, ma anche tante cose buone mostrate sul ghiaccio. Se i risultati non stanno dando ragione in questo momento ai Ticino Rockets, comunque impegnati contro la squadre di categorie superiori, il gioco espresso sta dando molta fiducia a Jan Cadieux e a tutto il suo gruppo: “Stiamo uscendo da due settimane e mezzo di lavoro intenso: contro il Lugano abbiamo pattinato alla pari, li abbiamo probabilmente sorpresi all’inizio, e la stessa cosa si è vista contro l’Ambrì quando siamo stati a lungo in vantaggio. I ragazzi possono essere molto fieri, perché il lavoro fatto sta dando i suoi frutti”.

A Biasca ogni anno si parte quasi da zero, con tanti nuovi innesti: non è facile per un allenatore…
È chiaro che il 50-60% della squadra rispetto all’anno scorso è cambiato, non posso dire ora che stagione faremo, ma questo è il lavoro di un allenatore: devo dare un amalgama a questo gruppo. Dovrò portare i più giovani al livello dei più grandi, in modo che nei prossimi anni siano pronti per giocare con noi, in modo tale che il ricambio possa essere minore negli anni successivi: nella stagione 2019/20 ci potrebbe essere anche la relegazione e dobbiamo farci trovare pronti. Questa è una sfida anche per me…

Quest’anno nel progetto Biasca si è aggiunto anche il Davos. Cosa vi può dare?
La scelta è stata fatta per aumentare anche il nostro roster: l’anno scorso avevamo la rosa davvero troppo corta. Quando Mazzolini e Goi sono partiti per Ambrì e il Lugano ha richiamato alcuni giocatori per gli infortuni patiti dai ragazzi della Prima Squadra, eravamo davvero in pochi rispetto al primo anno della squadra. Questo è un altro aspetto importante anche per portare concorrenza all’interno del gruppo: questo permetterà ai giovani
di fare lo step successivo e di maturare.

Qual è il reale obiettivo della vostra stagione che sta per partire? Puntate ai playoff?
L’obiettivo è sempre migliorarsi. In tanti stanno investendo tanto tempo in questa squadra e anche per questo vogliamo crescere, migliorare i risultati e attirare il pubblico: non so se faremo i playoff, ma vogliamo essere il più vicini possibili alla riga. Questo è un obiettivo che vale soprattutto per i miei giocatori che dedicano e investono tanto tempo ed energia: in pochi lo considerano, ma questi ragazzi meritano rispetto. In tanti dicono che “siamo ultimi e non siamo bravi”, ma lavoriamo tanto.

Tornano all’hockey giocato, cosa ti è piaciuto di più delle due sfide giocate contro l’Ambrì e il Lugano?
Mi sono piaciute le partite: contro i bianconeri nei primi 10’ abbiamo giocato esattamente come abbiamo fatto contro i leventinesi. Chiaro che poi c’è differenza tecnica con loro, ma mi è piaciuto l’impegno e l’energia messa sul ghiaccio: se lavoriamo così tutti i giorni possiamo toglierci tante soddisfazioni sia di squadra che singolarmente. Dobbiamo invece migliorare la gestione dei momenti critici: spesso regaliamo gol facili. Non possiamo sempre dire che abbiamo talento rispetto alle altre squadre della Swiss League, a noi manca esperienza e quando giochi contro Ambrì e Lugano questo fattore lo paghi caro.

Quest’anno però hai a disposizione una rosa di partenza interessante…
Quello sicuramente sì, ma tutti dobbiamo capire che questo è un processo iniziato ad aprile con la preparazione estiva, continuata ora sul ghiaccio a partire dalle ultime settimane. È un processo lungo, specialmente per i ragazzi che lavorano intensamente tutto il giorno e magari devono anche sopportarmi: per quello chiedo rispetto per loro.

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