I granconsiglieri leghisti hanno presentato oggi in gran consiglio un'iniziativa costituzionale per rendere obbligatorio, nell'eventualità che la Confederazione intenda aprire un nuovo centro per richiedenti l'asilo, che siano i cittadini del comune interessato a decidere se vogliano o meno una tale struttura sul proprio territorio.
Di seguito il testo dell'iniziativa:
"La presenza in Ticino di centri asilanti ha provocato negli ultimi anni seri problemi di sicurezza e di ordine pubblico, nonché costi milionari esorbitanti a carico dei contribuenti ticinesi. La politica migratoria della Confederazione, orientata dalla Consigliera federale Simonetta Sommaruga, favorisce l’afflusso di finti asilanti e migranti economici sul nostro territorio e contribuisce a trasformare il Ticino nel principale centro asilanti della Svizzera.
La Confederazione persegue nell’imporre ai Comuni ticinesi la creazione di nuovi centri asilanti o il prolungamento dell’attività di quelli esistenti: emblematico è il caso di Losone, dove solo grazie al voto popolare la gente ha potuto opporsi alle decisioni calate dall’alto e scongiurare la riapertura del centro asilanti presso l’ex caserma San Giorgio. I losonesi e i commerci locali hanno vissuto sulla loro pelle i seri disagi e i problemi derivanti dalla presenza di un centro asilanti: dai rapporti di polizia emergono lunghe liste di furti, taccheggi, ubriachezza molesta, risse, rivolte, molestie sessuali, danneggiamenti.
I cittadini di Losone hanno avuto la possibilità di esprimersi sulla presenza di un centro asilanti: purtroppo in molti altri Comuni la popolazione non ha sempre questa opportunità, trattandosi di un voto consultivo non obbligatorio e non vincolante. La SEM (Segreteria di Stato della Migrazione) sta proseguendo
con la pianificazione di nuovi centri asilanti in Ticino, spesso senza coinvolgere e sentire adeguatamente le autorità locali e la popolazione.
Occorre quindi introdurre nella Costituzione del Canton Ticino uno strumento - il referendum obbligatorio - che consenta al popolo di votare e decidere su questo tema, sempre e con effetto vincolante. Dal profilo legislativo si tratta di una via percorribile, poiché non sussistono motivi giuridici per i quali una Costituzione cantonale non possa sottoporre a referendum un atto dell’Esecutivo. Il campo d’applicazione della nuova norma riguarderebbe i “centri federali d’asilo”, ossia strutture temporanee o definitive, pianificate dalla Confederazione (SEM) in collaborazione con il Cantone, dedicate alla permanenza di richiedenti l’asilo. Anche nei casi in cui il Cantone dovesse entrare in trattativa con i Comuni per la creazione di strutture del genere, la decisione finale spetterà al popolo.
Con la presente iniziativa parlamentare costituzionale si propone dunque di rafforzare la democrazia diretta e la volontà popolare, introducendo l’obbligo di far votare i cittadini sulle decisioni riguardanti l’apertura o il prolungamento di attività dei centri asilanti. In questo modo, la popolazione del Comune coinvolto avrà voce in capitolo e deciderà liberamente sulla realizzazione di un centro asilanti sul proprio territorio. Ad avere l’ultima parola sarà così sempre il popolo sovrano, non Simonetta Sommaruga e la SEM".
Pertanto, si propone la seguente modifica costituzionale:
Art. 42bis (nuovo)
Referendum obbligatorio
Sottostanno al voto popolare le decisioni governative in merito all’apertura e al prolungamento di attività di centri per asilanti e migranti.